Francesca Di Giamberardino nasce a Roma l’11 Luglio 1967.


Prende la maturità scientifica nell’85, e s’iscrive alla facoltà di Lettere della Sapienza. Dallo straordinario padre fotografo, poeta dell’immagine, ha ereditato il gusto per l’estetica e l’armonia delle forme, oltre la curiosità di osservare la realtà attraverso l’obiettivo.
Si interessa da sempre con passione a tutte le forme di sperimentazione artistica artigianale.

La caratterizzano una spiccata sensibilità e una creativa manualità, che trovano largo spazio nei suoi vari interessi:

dedicarsi all’arte culinaria, fotografare, ricamare, scrivere poesie, inventare composizioni floreali e natalizie, creare piccoli oggetti d’arredamento, o, dato il suo amore per i colori, sperimentare varie tecniche di pittura per interni.  Proprio la sua occupazione in un rinomato studio dentistico romano, e la vocazione per i lavori manuali, l’avvicinano a quella materia così duttile e affascinante quale è la CERA. Così scopre la sua vera passione, nel febbraio 2000, quando decide di prendere le prime lezioni private per imparare la tecnica di lavorare la cera e creare gioielli. Visto il suo debole per orecchini e anelli d’argento, comprati a dismisura negli anni, gioia e commozione animano il tocco dei suoi due primi anelli, fusi in argento. E ancor di più è stata l’emozione, non avendo mai amato l’oro, nel vedere quanto questa tecnica, della “cera persa”, sapesse valorizzare un metallo già così prezioso! Grazie a tutto questo, e all’amore e la stima di alcune persone, nel 2002 trova il coraggio di cambiare vita e credere nei suoi sogni: dopo 13 anni, lascia il lavoro di sempre dal cui impegno ha ottenuto la massima soddisfazione, si iscrive all’ “Accademia delle Arti Orafe” di Roma (frequentata con curiosità ed entusiasmo), e si trasferisce nella campagna dei Castelli Romani, a Lanuvio, dove vive, e si dedica con passione alla sua creatività, accanto ai suoi adorati gatti, e all’uomo che per primo non ha voluto che Francesca rinunciasse ai suoi sogni, suo marito Roberto.

 

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La sua naturale predisposizione creativa alla manualità ricercata e scultorea, e la spiccata sensibilità estetica, la avvicinano nel 2000 alla tecnica orafa della “cera persa”. I suoi gioielli spesso nascono senza un disegno o un progetto iniziale, ma solo dal plasmare la cera, infatti è intensa la sensazione del diretto contatto con questa materia. E proprio in virtù dell’apprezzamento di questa percezione, per lungo tempo preferisce non contaminare il fascino della corposità del metallo fuso, con ornamenti di altra natura. In seguito introduce il colore, cominciando ad abbinare, nello stesso gioiello, argento e oro (giallo o rosa), fino ad arrivare a contrasti di colore tenui o vivaci, adornando le sue creature con perle, pietre dure più o meno preziose, vetri soffiati, conchiglie, sassi e anche fotografie. Nei soggetti prende spunto dalla Natura e dalla vita quotidiana, o meglio dalle emozioni che queste le suscitano; e attraversa stili differenti, alla ricerca continua di nuovi percorsi, ispirati anche al mondo della pittura e della scultura, con citazioni che spaziano dalle linee asciutte e geometriche di Kandinsky  alla sinuosità delle onde e degli intrecci di Gaudì.

 

 Partecipa a diverse mostre collettive tra cui:

“L’Oro dei Castelli” nel 2003 (Musei delle Scuderie Aldobrandini – Frascati);

“Desideri Preziosi” nel 2005 (Tempio di Adriano in Roma);

“L’Oro di Roma” nel 2006 (Castel Sant’Angelo).